Disponibile il numero di “PagineAperte” di Novembre/Dicembre – 2025

PAGINE APERTE N. 8_2025

Disponibile il numero di “PagineAperte” di Novembre/Dicembre – 2025                                                                                            

L’Editoriale del direttore responsabile Vincenzo Marras

In questo Natale, che si apre ancora sotto il cielo ferito delle guerre, la Parola ci invita a guardare oltre il buio. Le situazioni irrisolte, nonostante i vari tentativi di mediazione, di Gaza e dell’Ucraina portano nelle nostre case immagini di dolore che sembrano spegnere ogni speranza, ma proprio qui risuona la voce dei testimoni che ci accompagnano con la forza mite del Vangelo. Matteo Zuppi, nel ritratto dialogante con Massimo Orlandi, ci ricorda che la pace non è un sogno astratto: è un compito che si costruisce giorno dopo giorno, nella diplomazia del cuore, nella capacità di tendere la mano anche quando prevalgono diffidenza e paura. Don Tonino Bello, con il suo Alfabeto della vita, ci insegna che la pace si impara come sillabe di un linguaggio nuovo, da ripetere finché diventano carne e sangue della nostra vita quotidiana. Il Natale è la festa di un Dio che si fa vicino, e Luigi Maria Epicoco in La domanda e il perdono ci mostra come il perdono sia la via più alta per riconoscere l’amore di Dio che sana le ferite e riapre i sentieri interrotti. Anche Enzo Bianchi, nel suo commento alle domeniche e alle festività del nuovo anno liturgico che inizia con l’avvento, ci invita a non temere la prova: la fede adulta non è fuga dalla realtà, ma ascolto paziente che trasforma il tempo in alleanza. Madre Anna Maria Cànopi, con il suo Una voce dalla terra d’esilio, ci ricorda che Dio non abbandona mai il suo popolo, anche quando sembra disperso o schiacciato dal dolore, ma continua a donare cuori nuovi capaci di sperare. Francesco Cristofaro ci invita a riconoscere nei volti stanchi e oppressi il riflesso del Volto di Cristo: è lì che la pace prende carne, è lì che l’amore si fa concreto. Pietro Masala, rileggendo la politica alla luce del Vangelo, ci ricorda che la vera autorità è servizio, non dominio. Felice Scalia e Ferdinando Di Stefano, con Il Vangelo disatteso 2, ci provocano a non addomesticare la Parola, ma a lasciarci scuotere dal suo fuoco. Katia Roncalli ci parla di generatività come vocazione a portare frutto, a credere che ogni vita custodita è un seme di futuro. E per fare qualche riferimento e memoria dei classici, ecco la voce antica e ardente di Margherita Porete che, in questa riedizione del suo Specchio delle anime semplici, ci ripete che l’amore è l’unico comandamento che libera. Il Bambino che nasce povero, profugo, inerme, continua a farsi spazio nelle pieghe della storia e nel cuore dei popoli. La pace non nasce da accordi fragili, ma da scelte quotidiane: perdonare, servire, generare, amare. È un cammino umile e nascosto, ma è l’unico che non tradisce. In questo Natale, lasciamoci sorprendere dalla sua luce: una luce che non cancella le ferite, ma le illumina, e che rende ancora possibile credere che il futuro, con Dio, non sarà mai prigioniero della guerra.

Buone letture!